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Prestiti dipendenti pubblici e privati: un approfondimento sulle diverse possibilità di accesso al credito

lentepubblica.it • 16 Febbraio 2018

Il credito al consumo, oggi, è una delle realtà più apprezzate in Italia: da quando la crisi economica ha rallentato il suo potere sugli italiani, le famiglie sono tornate a rivolgersi alle banche e agli istituti di credito per i prestiti.


Complici di questo boom di accesso al credito, i tassi di interesse che hanno toccato minimi storici e un cospicuo aumento dell’aspettativa da parte degli italiani sull’economia del Paese.

 

I prestiti, dunque, hanno cominciato a volare alto: stando alle rilevazioni del Barometro Crif, il 2017 si è chiuso con un aumento complessivo delle richieste dei prestiti pari al +1,9%, con un importo medio di circa 8.400 euro. Sono state due le modalità più apprezzate: i prestiti personali, e la cessione del quinto. Soprattutto i primi, per via della libertà nel poter investire la cifra richiesta senza vincoli o finalità d’acquisto.

 

Prestiti per dipendenti privati: come funzionano?

 

I dipendenti privati hanno oggi diverse possibilità di accedere ad un finanziamento erogato da una banca o da un istituto creditizio: ciò comprende anche la cessione del quinto che, fino a pochi anni fa, era destinata esclusivamente ai dipendenti pubblici. Come può un dipendente privato richiedere un prestito personale, dunque?

 

Ciò può avvenire indistintamente dalla tipologia di contratto (a tempo indeterminato o determinato), e può anche essere richiesta direttamente al datore di lavoro. In questo caso, bisogna sottoporgli una pratica da compilare da parte di entrambi, e spesso la procedura include anche dei tassi agevolati. Un’altra forma di prestito alla quale possono accedere i dipendenti privati è il social lending, mentre il prestito INPS non figura in questa lista.

 

Un approfondimento sulla cessione del quinto

 

La cessione del quinto, come già ricordato, può essere richiesta sia dai dipendenti privati, sia dai dipendenti pubblici. Si tratta di un sistema molto apprezzato, ma come funziona? Il rimborso delle rate avviene calcolando massimo un quinto dello stipendio, con un numero di circa 120 rate, e richiede pochi documenti da compilare. Questo tipo di finanziamento è offerto dalla maggior parte degli istituti finanziari: per questo è utile sapere che oggi è possibile trovare il miglior prestito con la cessione del quinto su comparatori come Facile.it.

 

Portali come questo, infatti, effettuano un confronto fra le varie proposte, consentendo di selezionare quella più adatta alle proprie necessità e di richiedere subito un preventivo. Inoltre, questa tipologia di prestito presenta numerosi vantaggi ed è favorito dalle banche: la cessione del quinto trattiene il pagamento della rata direttamente dallo stipendio o dalla pensione, così da minimizzare il rischio di insolvenza.

 

Prestiti per dipendenti pubblici: quali opportunità?

 

Rispetto ai dipendenti privati, i dipendenti pubblici possono anche accedere ai prestiti INPS: si tratta di finanziamenti che vengono erogati da istituti di credito convenzionati o direttamente da questo ente, e che consentono di accedere a piccole somme di denaro.

 

Per poter accedere a somme superiori, esiste il prestito pluriennale INPS: in tal caso, però, serve aver maturato almeno quattro anni di contributi pensionistici, e aver specificato la finalità del prestito. La restituzione del prestito può essere spalmata in cinque o in dieci anni (60 o 120 rate): i tassi annuali sono invece stabiliti al 3,50%, una percentuale che sale al 4% per via dei costi di amministrazione.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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